
Per il Giorno della Memoria, 27 gennaio 2025, nell'ambito della nostra rubrica LETTI DA VOI abbiamo scelto questa delicata e personalissima recensione offerta da una nostra grande lettrice, sempre molto attenta ai libri più originali, di cui sa cogliere gli aspetti che più sanno toccare il cuore. Così infatti possono muovere le nostre emozioni gli autori dei libri più belli, libri sempre da leggere e anche da rileggere, come fa questo, di Paolo Colagrande.
Paolo Colagrande, "Salvarsi a vanvera", Einaudi, 2022.
Ho letto "Salvarsi a vanvera" di Paolo Colagrande, Einaudi, e sono rimasta folgorata.
E’ un libro bellissimo, un libro sulla Resistenza e la deportazione degli ebrei, certo, ma diverso da tutti quelli che ho letto finora, che affronta la guerra e il dramma della deportazione con una scrittura lieve, fortemente ironica, ma mai comica, senza togliere serietà agli eventi tragici che narra.
Scritto in prima persona, l’io narrante è una ragazzina, racconta sullo sfondo degli eventi del 1943, lo stratagemma che un uomo ebreo, Mozenic Aràd , costretto poi a cambiare il nome in Mestolari Aride per scampare alle leggi razziali, mette in atto per salvare la propria famiglia e un certo numero di disperati padani mal assortiti, facendoli diventare geologo, minatore, fuochista, carpentiere. Un susseguirsi di invenzioni che salveranno tanti da una morte certa. Come? A vanvera, appunto, ma solo in apparenza, in una storia legata alla leggenda, supposta vera, di un'antica miniera.
Cito questo un brano, tra quelli che mi hanno toccato di più, ma il testo è tutto da apprezzare.
“Qui di bombe non arrivavano, ci si affidava al presente di adesso e di appena dopo, nel bene e nel male, dove il male era sotto gli occhi e il bene era che non stava capitando il peggio.“
Questo brano lo ricordo a memoria, tanto mi ha colpito, soprattutto la frase 'dove il male era sotto i nostri occhi', e mi sembra che sia sotto i nostri occhi anche oggi, ogni cosa rimanda all'attualità.
Vorrei rileggerlo questo libro, davvero.
Può o piacere tantissimo, oppure puoi odiarlo, può sembrare puerile o surreale: quindi può sembrare eccessivo affrontare un argomento del genere con questo taglio ( solo il nome della Salamandra Ignifera Gigante nascosta nelle viscere della vecchia miniera potrebbe dare da pensare) : invece io penso che sia molto toccante nonostante questo, anzi, la grande abilità dell'autore sta proprio nel creare un effetto di paradosso iperbolico e poi portarci tramite esso nella Storia con la esse maiuscola.
E' un libro pieno di poesia, anche divertente.
In una parola, bellissimo.
Tra le altre opere dello scrittore Paolo Colagrande "Senti le rane", Ed. Nottetempo, 2015 e "La vita dispari", Einaudi, 2019, che ha ottenuto il Premio Selezione Campiello Giuria dei Letterati.
Fabiana
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