PER QUESTO 25 APRILE RICORDIAMO LA FIGURA DI PAOLO CARPI, FIGLIO DI ALDO CARPI E COME LUI GENEROSO ANTIFASCISTA CHE PAGO' CON LA SUA VITA L'IMPEGNO E LA LOTTA PER LA LIBERTA'.
"Di sicuro una cosa a Paolo Carpi non è mancata: il coraggio delle proprie idee - scrive Marco Belpoliti, uno dei più grandi studiosi di primo Levi, nell'introduzione al libro di Manlio Magni che presentiamo nel post - Aveva deciso, come altri della sua famiglia, di partecipare alla resistenza contro il nazifascismo". E ancora : "Quando si leggono le storie di giovani come Paolo - sono stati tanti i caduti giovani e giovanissimi dell Resistenza - ci si domanda cosa avremmo fatto noi se ci fossimo trovati nella medesima situazione. Che scelta avremmo compiuto ? E quale sarebbe stato il nostro destino? Come ha scritto Primo Levi proprio gli uomini da cui non ce lo si aspetterebbe sono spesso i più coraggiosi".
Paolo Carpi De’ Resmini nacque a Milano il 13 dicembre 1926.
Era il quinto dei sei figli del pittore Aldo Carpi, noto per essere stato docente e poi direttore dell’Accademia di Brera a Milano. Aldo è stato una figura importante nella storia dell’arte italiana del XX secolo; fu arrestato dai fascisti a Mondonico (frazione di Olgiate Molgora) il 23 gennaio 1944, deportato a Mauthausen e poi a Gusen dove tenne un diario pubblicato dopo la liberazione dal campo: Il Diario di Gusen, libro importantissimo, considerato da molti un monito per non abbassare la guardia contro chi vuole cancellare la verità calpestando i diritti e la dignità dell'uomo. Tutti i suoi figli erano impegnati nella Resistenza (vedi alla fine del post l'approfondimento sulla famiglia Carpi)
Paolo fu arrestato a Milano il 31 luglio 1944: in seguito a una delazione, la polizia di sicurezza tedesca del sergente Walter Gradsack fece irruzione nella sede del gruppo militare del partito liberale a Milano (si trattava dell’abitazione dell’avvocato Luciano Elmo in viale Regina Margherita 38). Fu tratto in arresto assieme ai partecipanti a una riunione organizzativa, incarcerato a San Vittore e trasferito a Bolzano il 17 agosto 1944. Bolzano, come quello di Fossoli (frazione di Carpi), era un campo di transito, una tappa prima del trasferimento nei lager.
Paolo Carpi fece parte del Trasporto 81. Questo fu il primo dei tre trasporti partiti da Bolzano con destinazione Flossenbürg: era il convoglio della deportazione dall’Italia ai lager nazisti partito dal campo di transito di Bolzano-Gries il 5 settembre 1944 con destinazione Flossenbürg, dove arrivò il 7 settembre 1944 (a Paolo fu assegnato il numero di matricola 21509).
Il totale dei deportati arrivati da Bolzano e registrati a Flossenbürg il 7 settembre 1944 fu di 432.
A Flossenbürg coloro che capivano le lingue traducevano gli ordini ai compagni, facendo funzione di interpreti fino a diventare, in alcuni casi, persone di riferimento per tutti, veri e propri eroi, angeli custodi del campo; come molti testimoni attestano, anche Paolo Carpi aiutò i compagni in questa attività, traducendo dal francese. Poi venne trasferito nel blocco 19 riservato ai minori di diciotto anni di tutte le nazionalità e destinato ai lavori nelle fabbriche del campo.
La selezione per i successivi trasferimenti in altri campi e sottocampi nazisti fu fatta a Flossenbürg tra la fine del mese di settembre e l’inizio di ottobre 1944, dopo il periodo della cosiddetta quarantena trascorsa nella baracca 23. Un centinaio di deportati rimase però a Flossenbürg, in certi casi impiegati nelle cave di granito adiacenti al campo o nella fabbrica di parti di aereo della Messerschmitt, impiantata nei pressi delle cave.
Uno degli ultimi trasferimenti fu quello del 26 gennaio 1945 con destinazione Kamenz, sottocampo di Gross-Rosen. A Kamenz c’era la succursale di una fabbrica di motori per aereo della Daimler-Benz. Il convoglio era formato da detenuti stranieri e da deportati italiani arrivati a Flossenbürg nel gennaio 1945 da Trieste, ma anche da quattro giovani della classe 1926 (facenti parte del trasporto 81) che avevano raggiunto la maggiore età alla fine del 1944 (tra questi Paolo Carpi).
Dopo quattro giorni di viaggio stipati su un vagone bestiame, il treno giunse a Kamenz e i deportati vennero avviati al lavoro nella fabbrica ma Paolo era ormai in condizioni fisiche compromesse e fu costretto a rimanere nel blocco con gli ammalati.
A Kamenz venne assassinato il 25 febbraio 1945, appena diciottenne, debole e ormai gravemente debilitato, con una iniezione di fenolo fatta dal “medico” del lager, pochi giorni prima della liberazione del campo da parte della 52ª armata sovietica proveniente dal fronte ucraino.
Il comune di Olgiate Molgora gli ha dedicato la posa di una pietra d'inciampo, per ricordare il sacrificio di uno dei suoi figli.
APPROFONDIMENTO: LA FAMIGLIA CARPI
Nel libro si può trovare anche un interessante approfondimento che ci presenta questa famiglia, che "ha attraversato la storia del XX secolo diventandone protagonista indimenticabile e pagando un caro prezzo per la propria fede antifascista". Oltre al padre Aldo e al figlio Paolo, ecco le figure dei figli Fiorenzo, Pinin, Giovanna, Eugenio, Piero.
Fiorenzo Carpi (1918-1997)
Musicista , fu autore di brani famosissimi quali Mami, Hanno ammazzato il Mario, La luna è una lampadina. Come compositore ha lavorato a lungo accanto a Giorgio Strehler al Piccolo teatro di Milano, insieme tra gli altri a Dario Fo e Franco Parenti. tra le colonne sonore per la televisione da lui scritte ricordiamo la bellissima de "Le avventure di Pinocchio" del 1971. Fu poi una figura centrale nella vita teatrale europea, da Madrid, a Salisburgo, da Monaco a Vienna. Si impegnò nella resistenza e dovette fuggire, accolto infine in uno dei campi di accoglienza dei rifugiati civili e politici, a Pont de la Morg in Svizzera.
Pinin Carpi (1920-2004)
Fu scrittore e illustratore, autore del famosissimo Cion Cion Blu. Si impegnò tanto nel campo dei libri per l'infanzia, anche con una collana che avvicinava i piccoli all'arte, su artisti come Paul Klee, van Gogh, Rousseau, Matisse. Fu illustratore dal 1972 iniziando con l'opera Le avventure di Lupo Uragano. Fu arrestato a Milano il 27 luglio del '43 per aver distribuito volantini , porato in questure e rilasciato. Arrestato una seconda volta nel '45 , intanto era membro attivo della brigata Giancarlo Puecher operante in Brianza, fu imprigionato a San Vittore e poi rilasciato in uno scambio di prigionieri. Si rifugiò in Svizzera e ritornò in Italia il 28 aprile del '45.
Giovanna Carpi (1922-2007)
fu segretaria del Conservatorio di Milano per tutta la sua vita.Ha eseguito la difficile trascrizione del manoscritto del Diario di Gusen. Durante la resistenza fu attiva come corriere del CLN e rischiò più volte di essere arrestata.
Cioni (Eugenio) Carpi (1923-2011)
Pittore, musicista, mimo, seguiva l'arte concettuale e minimalista. Sue opere si trovano alla Fondazione Ragghianti di Lucca e alla Fondazione Panza di Varese. Dopo l'8 settembre del '43 per il CNLAI svolse l'incarico di aiutare ex prigionieri di guerra a rifugiarsi in Svizzera e partecipò alla liberazione di Milano.
Piero Carpi (1928-2010)
Filosofo e filantropo, nel 1948 fondò insieme ad altri una comunità di bambini abbandonati. Tradusse per la casa editrice Sugar l'opera di Samuel Beckett Molloy e fu un apprezzato dirigente e produttore dei programmi culturali di Rai Radio 3.
"Una pietra d'inciampo in ricordo di Paolo Carpi", Manlio Magni, comune di Olgiate Molgora, Cattaneo Editore, aprile 2022
Manlio Magni
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