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La Giornata Mondiale della poesia apre le porte alla primavera, anche nell'anima

Aggiornamento: 28 mar 2021




21 marzo 2021

La Giornata Mondiale della Poesia piace tanto a librisottosopra.com , per noi è come una ventata d’aria pura, una luce che scalda l’anima e abbraccia il cuore, un’emozione da tenere cara come lo sguardo di chi si ama.

E’ una gioia quindi pubblicare alcuni dei testi poetici più belli, capaci di accendere in noi parti magari più rigide e nascoste, che vengono alla luce, attratte dai versi dei grandi poeti.

Ed è una gioia anche vedere la risposta dei nostri lettori: chi lo desidera ci ha inviato la poesia che ha nel cuore e noi la pubblichiamo!

Buona lettura da tutto lo staff di librisottosopra.com !!!


E non è finita, aggiungeremo per tutta la settimana i brani che vorrete segnalarci, con accanto il vostro nome ( se lo vorrete, certo!).


23 marzo 2021

Grazie a tutti gli amici lettori che stanno partecipando ! Le poesie che mi avete inviato sono tutte meravigliose!! La maratona continua, chi lo desidera può farci avere titolo ed autore, noi cercheremo il testo e lo pubblicheremo! Il post inizia ad avere una raccolta davvero magnifica di testi poetici!


25 marzo 2021

Ancora nuove e bellissime poesie che ho potuto pubblicare in coda alle precedenti! Che bello, un concentrato di poesia! Grazie a tutte le amiche lettrici e agli amici lettori che si sono aggiunti! E' anche bellissimo occuparsi di poesia oggi, giorno in cui si celebra il DANTEDI' ( vai al post per leggere di più)


28 marzo 2021

Eccoci ancora qui, ho aggiunto altre poesie davvero profonde che avete scelto di inviare. La raccolta che abbiamo creato insieme è sempre più bella! La nostra maratona termina qui , la settimana è finita.

Vista Però la ricchezza della proposta che abbiamo creato, quella di diffondere il messaggio dei poeti, alcuni amici mi hanno chiesto di lasciare aperta questa possibilità, affinché si possano aggiungere anche i nuovi lettori !

La risposta è .....SI', CERTO!!! Pubblicheremo ancora le vostre poesie preferite, tenendo aperto il post, un pò come stiamo facendo con quello sulle Foibe, che si sta arricchendo di nuovi spunti davvero interessanti.

Grazie ancora a tutti, per la raffinatezza delle scelte e per aver contribuito a diffondere voci universali, che innalzano lo sguardo dell'umanità.


"La madre al figlio" (scelta da Luisa) Bene, figliolo, te lo dirò: la vita per me non è stata una scala di cristallo. Ci furono chiodi e schegge ed assi sconnesse, e tratti senza tappeti sul pavimento nudi. Ma per tutto il tempo seguitai a salire e raggiunsi i pianerottoli, e voltai angoli e qualche volta camminai nel buio dove non era spiraglio di luce. Così, ragazzo, non tornare indietro. Non fermarti sui gradini perché trovi ardua l’ascesa. Non cadere ora perché io vado avanti, amor mio, continuo a salire e la vita per me non è stata una scala di cristallo. Langston Hughes


"Tu ….anima mia" (scelta da Monica)

Rapita

Nello specchio dei tuoi occhi

Respiro

Il tuo respiro.

E vivo.

Saffo


"Ti auguro di vivere" (scelta da Antonio)

Ti auguro di vivere senza lasciarti comprare dal denaro. Ti auguro di vivere senza marca, senza etichetta, senza distinzione, senza altro nome che quello di uomo. Ti auguro di vivere senza rendere nessuno tua vittima. Ti auguro di vivere senza sospettare o condannare nemmeno a fior di labbra. Ti auguro di vivere in un mondo dove ognuno abbia il diritto di diventare tuo fratello e farsi tuo prossimo.

Jean Debruynne



"Se io potrò impedire" (scelta da Mario)

Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.

Emily Dickinson


"Ho dipinto la pace" (scelta da Roberto)

Avevo una scatola di colori brillanti, decisi, vivi. Avevo una scatola di colori, alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti. Non avevo il nero per il pianto degli orfani. Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti. Non avevo il giallo per la sabbia ardente, ma avevo l’arancio per la gioia della vita, e il verde per i germogli e i nidi, e il celeste dei chiari cieli splendenti, e il rosa per i sogni e il riposo. Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

Tamir Sorek



"Ho bisogno di sentimenti" (scelta da Licia)

Io non ho bisogno di denaro.

Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

La mia poesia è alacre come il fuoco trascorre tra le mie dita come un rosario Non prego perché sono un poeta della sventura che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore, sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida, sono il poeta che canta e non trova parole, sono la paglia arida sopra cui batte il suono, sono la ninnanànna che fa piangere i figli, sono la vanagloria che si lascia cadere, il manto di metallo di una lunga preghiera del passato cordoglio che non vede la luce.

Alda Merini


“I ragazzi che si amano” (scelta da Marianna)

Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout Contre les portes de la nuit Et les passants qui passent les désignent du doigt Mais les enfants qui s'aiment Ne sont là pour personne Et c'est seulement leur ombre Qui tremble dans la nuit Excitant la rage des passants Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit Bien plus haut que le jour Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour.

Jacques Prévert

“Amo in te” (scelta da Giusy)

Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo amo in te l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte amo in te le cose lontane amo in te l'impossibile entro nei tuoi occhi come in un bosco pieno di sole e sudato affamato infuriato ho la passione del cacciatore per mordere nella tua carne. amo in te l'impossibile ma non la disperazione

Nazim Hikmet


"Alla sera" (scelta da Fabiana)

Forse perché della fatal quiete tu sei l'immago a me sì cara vieni o Sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, e quando dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe all'universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

Ugo Foscolo


"Preghiera alla Poesia" (scelta da Valeria)

Oh, tu bene mi pesi l’anima, poesia: tu sai se io manco e mi perdo, tu che allora ti neghi e taci.

Poesia, mi confesso con te che sei la mia voce profonda: tu lo sai, tu lo sai che ho tradito, ho camminato sul prato d’oro che fu mio cuore, ho rotto l’erba, rovinata la terra – poesia – quella terra dove tu mi dicesti il più dolce di tutti i tuoi canti, dove un mattino per la prima volta vidi volar nel sereno l’allodola e con gli occhi cercai di salire – Poesia, poesia che rimani il mio profondo rimorso, oh aiutami tu a ritrovare il mio alto paese abbandonato – Poesia che ti doni soltanto a chi con occhi di pianto si cerca – oh rifammi tu degna di te, poesia che mi guardi.

Antonia PozziI


"ll calore giusto" (scelta da Tita)

Fa' lievitare il verso come il pane nel forno al suo calore giusto. Senti che anche il verso emette il misterioso profumo della cosa riuscita. Vocali e consonanti si alleano, s’incatenano e fondono. Ne esce lo spiritello d’Aladino e danza su e giù per la stanza.

Maria Luisa Spaziani


"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale" ( scelta da Romuald)

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.

Eugenio Montale



"Sii paziente" (scelta da Massimo) Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e… cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera. Non cercare ora le risposte che possono esserti date poiché non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta. Rainer Maria Rilke


“Ti alzi” (scelta da Gianni)

Tu ti alzi e l’acqua si dispiega tu ti corichi e l’acqua si schiude tu sei l’acqua deviata dai suoi abissi tu sei la terra che mette radici e sulla quale tutto si costruisce tu fai bolle di silenzio nel deserto dei rumori tu canti inni notturni sulle funi dell’arcobaleno. Ovunque tu sei abolisci tutte le strade tu sacrifichi il tempo all’eterna giovinezza della fiamma esatta che vela la natura riproducendola. Donna, tu metti al mondo un corpo sempre simile al tuo tu sei la rassomiglianza.

Paul Éluard


“Possibilità” (scelta da Marcella)

Preferisco il cinema.

Preferisco i gatti. Preferisco

le querce sul fiume Warta.

Preferisco Dickens a Dostoevskij.

Preferisco me che vuol bene alla gente,

a me che ama l’umanità.

Preferisco avere sottomano ago e filo.

Preferisco il colore verde.

Preferisco non affermare

che l’intelletto ha la colpa di tutto.

Preferisco le eccezioni.

Preferisco uscire prima.

Preferisco parlar d’altro coi medici.

Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesie,

al ridicolo di non scriverne.

Preferisco in amore gli anniversari non tondi,

da festeggiare ogni giorno.

Preferisco i moralisti che non promettono nulla.

Preferisco una bontà avveduta a una credulona.

Preferisco la terra in borghese.

Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.

Preferisco avere delle riserve.

Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.

Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.

Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.

Preferisco i cani con la coda non tagliata.

Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.

Preferisco i cassetti.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionato

a molte pure qui non menzionate.

Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.

Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.

Preferisco toccar ferro.

Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.

Preferisco considerare persino la possibilità

che l’essere abbia una sua ragione.

Wiszlawa Szymborska



“Lentamente muore”(scelta da Nicola ) Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso. Muore lentamente, chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. Martha Medeiros


In me il tuo ricordo" (scelta da Monica)

In me il tuo ricordo è un fruscìo solo di velocipedi che vanno quietamente là dove l'altezza del meriggio discende al più fiammante vespero tra cancelli e case e sospirosi declivi di finestre riaperte sull'estate. Solo, di me, distante dura un lamento di treni, d'anime che se ne vanno. E là leggera te ne vai sul vento, ti perdi nella sera.

Vittorio Sereni



da "Terra d'amore" (scelta da Serena)

La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l’amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria. Alda Merini


Itaca (scelta da Annaalice)

Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti (finalmente e con che gioia) toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Konstantinos Kavafis


“La precisione dell’amore” (scelta da Monica)

«L'universo non ha un centro, ma per abbracciarsi si fa cosí: ci si avvicina lentamente eppure senza motivo apparente, poi allargando le braccia, si mostra il disarmo delle ali, e infine si svanisce, insieme, nello spazio di carità tra te e l'altro».

Chandra Livia Candiani


"Caro piccolo insetto” (scelta da Annaalice)

Caro piccolo insetto

che chiamavano mosca non so perché,

stasera quasi al buio

mentre leggevo il Deuteroisaia

sei ricomparsa accanto a me,

ma non avevi occhiali,

non potevi vedermi

né potevo io senza quel luccichìo

riconoscere te nella foschia.

Eugenio Montale



“Prendi un sorriso, la poesia” (scelta da Marilù)

Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla.

Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo.

Ghandi


“Sia questo il verso” (scelta da Raffaella)

Mamma e papà ti fottono. Magari non lo fanno apposta, ma lo fanno. Ti riempiono di tutte le colpe che hanno e ne aggiungono qualcuna in più, giusto per te.

Ma sono stati fottuti a loro volta l’uomo passa l’uomo la pena da imbecilli con cappello e cappotto all’antica, che per metà del tempo facevano moine e per l’altra metà si prendevano alla gola.

L’uomo passa all’uomo la pena. Che si fa sempre più profonda, come una piega costiera. Togliti dai piedi, dunque, prima che puoi e non avere bambini tuoi.

Fhilip Larkin


“Per quanto sta in te”(scelta da Fabiana)


“E se non puoi la vita che desideri, cerca almeno questo, per quanto sta in te, non sciuparla nel troppo commercio con la gente, con troppe parole in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balìa del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti fino a farne una stucchevole estranea.”

Konstantinos Kavafis



“Sei nato con un potenziale”(scelta da Maryam)

Sei nato con un potenziale. Sei nato con la bontà e con la fiducia. Sei nato con ideali e sogni. Sei nato con la grandezza. Sei nato con le ali. Non sei stato concepito per strisciare, quindi non farlo. Hai le ali. Impara a usarle e volare.

Rumi (Jalal ad-Din Muhammad Balkhi)


“Tanto gentile e tanto onesta pare” (scelta da Enrica)


Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta, ch’ogne lingua deven tremando muta, e li occhi no l’ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d’umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, che dà per li occhi una dolcezza al core, che ’ntender no la può chi no la prova: e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l’anima: Sospira.

DantePoesie finali maratona



“Sereno” (scelta da Erminia)


Dopo tanta

nebbia

a una

a una

si svelano

le stelle.

Respiro

il fresco

che mi lascia

il colore

del cielo.

Mi riconosco

immagine

passeggera

presa in un giro

immortale.

(bosco di Courton, luglio 1918)


Giuseppe Ungaretti

L’homme et la mer (scelta da Chaterine)

Homme libre, toujours tu chériras la mer !

La mer est ton miroir ; tu contemples ton âme

Dans le déroulement infini de sa lame,

Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer.

Tu te plais à plonger au sein de ton image ;

Tu l'embrasses des yeux et des bras, et ton coeur

Se distrait quelquefois de sa propre rumeur

Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage.

Vous êtes tous les deux ténébreux et discrets :

Homme, nul n'a sondé le fond de tes abîmes,

Ô mer, nul ne connaît tes richesses intimes,

Tant vous êtes jaloux de garder vos secrets !


Et cependant voilà des siècles innombrables

Que vous vous combattez sans pitié ni remord,

Tellement vous aimez le carnage et la mort,

Ô lutteurs éternels, ô frères implacables !

Charles Baudelaire


« Sonetto 116 », L’Amore (scelta da Vittorio)


Mai a nozze porrò un impedimento

se c’è un amore di anime sincere;

non è amore se muta a un mutamento,

o se lontano non sa rimanere.

Amore è un faro che certezze incute,

che è sopra la tempesta e la disprezza:

è stella guida alle barche sperdute,

non si sa il suo valore, sol l’altezza.

Nulla su Amor può il Tempo che le sane

fattezze rosa copre di rovine.

Non lo mutano giorni e settimane

ma dura fino al tempo della fine.

Se io mi sbaglio e mi sarà provato,

mai io scrissi e nessuno ha mai amato.

William Shakespeare



“L’ora più solare per me” (scelta da Erminia)


L’ora più solare per me

quella che più mi prende il corpo

quella che più mi prende la mente

quella che più mi perdona

è quando tu mi parli.

Sciarade infinite,

infiniti enigmi,

una così devastante arsura,

un tremito da far paura

che mi abita il cuore.

Rumore di pelle sul pavimento

come se cadessi sfinita:

da me si diparte la vita

e d’un bianchissimo armento io

pastora senza giudizio

di te amor mio mi prendo il vizio.

Vizio che prende un bambino

vizio che prende l’adolescente

quando l’amore è furente

quando l’amore è divino.

Alda Merini










































































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