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TUTTA MONTAGNA, CHE PASSIONE! TANTE VETTE PER UNA SOLA VITA

Aggiornamento: 6 apr 2022




Le montagne, come il mare, ricordano una misura di grandezza dalla quale l’uomo si sente ispirato, sollevato. Quella stessa grandezza è anche in ognuno di noi, ma lì ci è difficile riconoscerla. Per questo siamo attratti dalle montagne".

Mi viene voglia di partire da questo pensiero meraviglioso di Tiziano Terzani tratto da "Lettere contro la guerra", per iniziare un post sulla montagna che mi ha richiesto un amico. che stimo tanto e a cui voglio offrire le recensioni dei piu bei libri su questo argomento.

Il fascino della montagna, fatto di tante cose e presentato da autori di libri assolutamente da leggere. Una sfida, una prova, un passaggio nello spazio più ampio che fa paura, in quello che rilassa, un abbraccio che per molti diventa fatale.

Non ti puoi staccare. Ti attrae, la guardi, devi salire.

Non importa quanto saprai fare, quali crepacci superare, quali ghiacciai, quali vette raggiungere. I libri che vi presenterò, che sono certo tra quelli consigliati da leggere, affrontano quelle più alte al mondo, ma l'importante non è questo, ciò che conta è ritrovare se stessi, nella purezza del silenzio che la montagna regala.

E continuare a camminare, accanto al proprio sé, ora non più soli.

Ho scelto per voi una manciata di libri bellissimi, esperienza di catene montuose vertiginose, che si estendono da un capo all'altro della Terra, di uomini che hanno segnato con la loro forza nuovi confini per tutto il genere umano.

In comune una cosa hanno questi uomini: il rispetto. Base della forza, struttura dello spessore sia fisico che morale, strumento principe che vince il mistero della montagna. Abbracciandolo.


E quindi.... kalipè!, come si augura a chi si incammina verso le montagne nelle zone himalaiane, cammina sempre a passo corto e lento! Anche nella comprensione di questi libri belli da leggere e posizionati nelle classifiche dei migliori libri sulla montagna .

Partiamo con un grande Walter Bonatti, di cui presentiamo quello che ormai è un classico "La montagna scintillante", edito da Solferino, 2018.

E' la conquista del Gasherbrum IV avvenuta il 6 agosto del 1958 ottenuta dalla spedizione italiana.

Nessuno mai ce l'aveva fatta e nessuno dopo ce la fece, per sessant'anni.

Le nevi himalayane, la bellezza del Karakorum risplendono nelle parole stesse che Walter Bonatti scrisse per immortalare un'impresa che già parlava da sola.

Insieme al grande alpinista bergamasco, noto proprio con il soprannome "re delle Alpi", i compagni Riccardo Cassin, Carlo Mauri, Bepi De Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, Donato Zeni e Fosco Maraini.

Infinite le vie aperte da Bonatti, che i suoi ammiratori non dimenticano e grande il suo amore per l'avventura e la scalata "in purezza", che esalta la relazione diretta tra uomo e natura.

Un mito, cui si ispirarono poi generazioni di proseliti.

Nel libro si trova tanto di lui, che va oltre i percorsi: l'uomo, con la sua voglia di vivere, scoprire nuovi confini, misurarsi con il limite, senza mercificazioni.



Seconda proposta di questo nostro primo post di consigli di lettura di libri sulla montagna "Everest solo. Orizzonti di ghiaccio", di Reinhold Messner , editore Corbaccio, 2020.

Il grande alpinista altoatesino racconta in questo libro la scalata in solitaria che lo portò il 20 agosto del 1980 a raggiungere la vetta dell'Everest. L'epica impresa fu realizzata da Messner solo, e senza ossigeno ( dovrà addirittura mettere a tacere insinuazioni su piccole bombole nascoste da qualche parte, sul percorso). Dalle sue pagine scaturisce leggendo la vastità dello spazio che vive dentro e fuori chi si cimenta con gli Ottomila. Legato a Bonatti, Messner gli dedicò anche un libro "Walter Bonatti: il fratello che non sapevo di avere", di utile lettura per coloro che desiderino approfondire somiglianze e differenze che legavano i due grandi protagonisti della salita, la loro visione della montagna, la cifra umana, l'interpretazione stessa dell'esistenza. Sempre sullo sfondo di panorami e altezze mozzafiato.



Il terzo consiglio di lettura è dedicato ad un giovane, considerato erede dei primi due grandissimi, Ervé Barmasse, di cui proponiamo il bel volume "Cervino, la montagna leggendaria", Rizzoli, 2021.

Tempo fa ho detto che l'alpinismo era fallito, ma oggi dico no, non è vero, perché ci sono giovani come Hervé Barmasse “. Questa affermazione di Reinhold Messner
dà già tutta la prospettiva in cui si può guardare 
l'opera del quarantaquattrenne alpinista di Valtournenche, in Valle D'Aosta.

Quasi un destino il suo, ma abbracciato con gioia: quattro generazioni della sua famiglia legate a doppio filo con la montagna, quattro generazioni di guide alpine che gli attraversano le vene.

Se la storia di una famiglia è importante per la vita di un uomo, per quella di Ervé lo è stata davvero, ma ciò che ha aggiunto la sua capacità di scalare ha del sorprendente, tanto da portarlo in giovane età ad avere al suo attivo importantissime ascensioni e percorsi di enorme difficoltà realizzati tra le più altre vette di tutto il mondo, dal Pakistan alla Patagonia,.

Questo libro descrive la sua nuova via aperta in solitaria sul Cervino, montagna appunto 'leggendaria' per tutti gli scalatori.

Non solo alpinismo, però, tra queste pagine. Anche i personaggi, le storie, le leggende, i miti, gli aneddoti stessi che sono spesso utili a comprendere il perché di una meta così faticosamente ricercata.

Le belle immagini ci portano addirittura dentro ai panorami, ai colori, alle vertigini che il Cervino sa dare.

Alpinista, scrittore, regista lui stesso, Ervé Barmasse ha voluto realizzare con questo suo libro un lavoro definitivo sul Cervino, offrendo ai lettori tante chiavi di lettura, tanti percorsi, in cui ciascuno può ritrovarsi e scoprire quegli aspetti della montagna che anche il poeta D'Annunzio stigmatizzava con quel suo magnifico componimento dedicato a loro, di cui citiamo alcuni splendidi versi:

"....da tutta la grandezza venerabile delle Montagne madri io t'evoco, o puro Spirito senza nome, che l'occhio dell'anima vede trascorrere l'oscuro abisso dove tanto umano dolore si torce e schiudere il Futuro! ". (Gabriele d'Annunzio, Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, Libro II, Elettra).










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